Le radici del futuro

Tecniche di chiaroveggenza del Sé per la regressione e la proiezione – Specchio Magico II

Il futuro è già scritto? Dipende da quanto ne comprendiamo le radici.

Le radici del nostro futuro affondano non solo nella storia di questa nostra vita, ma anche ed ancor più profondamente nella nostra stessa struttura psicofisica, energetica, biologica.

Se possiamo individuare la strada che ci ha portato fin qui, possiamo anche scegliere la nostra prossima meta. E raggiungerla.

kane-mirrors-600 — Orson Welles nella sala degli specchi, Quarto potere, 1941 – cliccate l’immagine per vedere la scena su YouTube.

Ri-conoscere se stessi

Per Chiaroveggenza del Sè intendiamo quell’insieme di esercizi di visione nello Specchio Magico volti a rivelare i meccanismi di proiezione dell’inconscio che plasmano la nostra percezione del mondo e di noi stessi.

La pratica meditativa ci consente di iniziare a riconoscere noi stessi in quello che crediamo di vedere oggettivamente, e di indagare le motivazioni profonde della nostra interpretazione della realtà: possiamo così iniziare a discriminare fra proiezioni e percezioni.

Un passo ulteriore verso la conoscenza di sè viene compiuto attraverso tecniche che coinvolgono la percezione del corpo eterico.

L’energia vitale è specchio fedele dello stato psicofisico della persona, e costituisce il trait d’union fra il corpo fisico e le strutture psichiche e spirituali.

La percezione dell’energia vitale unita agli esercizi di chiaroveggenza del sé ci consente di riconoscere nel corpo eterico le forme corrispondenti agli stati psicofisici che lo hanno plasmato.

Dissolvere la credenza in se stessi

Le esperienze che si generano con questa pratica ci fanno toccare con mano quanto in realtà quello che chiamiamo Io sia un insieme fluido di componenti diversi ed in costante trasformazione, così come lo sono tutte le nostre percezioni, i ricordi, le speranze.

Se affondiamo le radici nel passato e lo scopriamo plurale, possiamo liberarci dalla necessità di credere in un Sè univoco, e questo libera la nostra capacità di immaginare e costruire il futuro.

E l’unico modo di plasmare il futuro è trasformare attivamente la nostra capacità di percepire noi stessi al di fuori del tempo.

Questa pratica può rivelare emozioni represse, personalità nascoste e immagini molto vivide e complesse, ma il suo scopo finale non è quello di dimostrare che si tratta di tracce di vite precedenti: in ogni caso tutto ciò è parte di noi adesso.

Che questi stati psicofisici costituiscano momenti di questa esistenza o di altre non fa alcuna differenza: lo scopo della pratica è di individuare i diversi stati/strati dell’essere e di smontare la credenza nell’Ego.

Non si tratta di credere o meno nella reincarnazione ma di fare esperienza diretta della natura molteplice di quello che tendiamo a cristallizzare in una singola identità.

Ri-creare se stessi

Il vero valore di questa pratica non sta nello sviluppo della capacità passiva di riconoscere gli strati già presenti del nostro essere, ma nell’acquisizione di una tecnica di proiezione che ci consente di plasmare gli strati futuri.

Imparando a ricostruire attivamente la percezione eterica possiamo arrivare a creare nuovi strati, immagini della nostra volontà, che esattamente come quelli passati possono influenzare il nostro modo di essere del futuro, da subito. Trasformando la nostra esperienza del presente.